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QS WORLD UNIVERSITY RANKINGS: NORMALE E SANT’ANNA PER LA PRIMA VOLTA IN CLASSIFICA TRA 200 “TOP UNIVERSITIES”, NELLE PRIME 30 PER QUALITA’ DELLA RICERCA. IL COMMENTO DEI RETTORI

Data pubblicazione: 15.06.2017
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Per la prima volta la Scuola Normale Superiore e la Scuola Superiore Sant’Anna entrano in una delle più note classifiche internazionali, il QS World University Rankings, e si posizionano tra le migliori 200 università al mondo. Nella classifica sono state analizzate complessivamente 4.388 università e di queste, 956 sono state incluse secondo diversi criteri, come opinioni degli accademici e dei datori di lavoro, numero di citazioni, risorse dedicate all’insegnamento, numero di docenti e studenti internazionali. Il risultato delle due scuole universitarie superiori è da considerarsi notevole, considerando il loro dimensionamento rispetto a quello delle università con cui sono state messe a confronto.

Tra i criteri usati per stilare la graduatoria, per esempio, c’è anche quello dell’impatto della ricerca, secondo il quale la Scuola Normale Superiore è al 18° posto e la Scuola Superiore Sant’Anna al 27°. Considerando invece le opinioni di oltre 75.000 accademici di tutto il mondo l’Università di Bologna è al 77esimo posto, seguita dalla Sapienza di Roma (86esimo). Le opinioni dei datori di lavoro collocano invece l’Università Commerciale Luigi Bocconi al 30esimo posto, seguita al 53esimo dal Politecnico di Milano.

Le prime quattro università italiane tra le prime 200 al mondo sono il Politecnico di Milano (170esimo posto), Università di Bologna (188esima) e le due scuole universitarie superiori di Pisa. Al vertice della classifica si trovano per la prima volta quattro università americane. Al primo posto si afferma per il sesto anno consecutivo il Massachussett Institute of Technology (Mit). Mantengono il secondo e terzo posto rispettivamente le università di Stanford e Harvard, mentre il California Institute of Technology (Caltech) sale al quarto posto

QS World University Rankings: la dichiarazione congiunta del direttore della Normale, Vincenzo Barone, e del rettore del Sant’Anna, Pierdomenico Perata.

“L’ingresso della Scuola Normale Superiore e della Scuola Superiore Sant’Anna nella classifica mondiale delle 200 migliori università al mondo secondo il QS World University Rankings 2018 è una nuova conferma della loro eccellenza. I risultati sono ottimi per il posizionamento globale e per quello in Italia, dove il podio è condiviso con grandi istituzioni come il Politecnico di Milano e l’Università di Bologna, ma soprattutto per l’affermazione nell’indicatore che misura l’impatto della ricerca (“Citation per faculty”) e che vede le nostre due scuole universitarie superiori entro la 30esima posizione mondiale, la Normale in 18esima posizione il Sant’Anna in 27esima. Si tratta di un risultato estremamente positivo perché conferma l’altissima qualità della nostra ricerca e la capacità dei nostri docenti e ricercatori di saper conquistare e mantenere la leadership in aree di ricerca avanzatissime”.

“Il successo conferma anche il valore del sistema universitario e della ricerca italiano che, pur non essendo finanziato come in altri paesi europei, dimostra di saper essere largamente competitivo. I risultati del QS rappresentano un’ulteriore sfida: i nostri ‘fondamentali’, soprattutto la qualità della ricerca, sono solidissimi ma abbiamo potenzialità per consolidare risultati che appaiono già ottimi, tenuto conto anche del nostro dimensionamento e della particolare ‘missione’ che, come scuole universitarie superiori, ci viene assegnata, riconoscere il talento dei nostri allievi, valorizzare il merito, fare ricerca e trasferimento tecnologico ai più alti livelli. La federazione Normale, Sant’Anna, Iuss ci permetterà di aumentare la competitività grazie anche a progetti di ricerca comuni e di aumentare il nostro dimensionamento che, allo stato attuale, è ancora non adeguato per competere sullo scenario globale, nonostante le continue affermazioni, certificate dai principali ranking internazionali che danno risultati univoci, al di là delle differenti metodologie utilizzate”.