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“L’ULTIMO VIAGGIO DI LEONARDO”: PER CELEBRARE LA “FESTA DELLA TOSCANA” SABATO 15 FEBBRAIO A PALAZZO VECCHIO LO SPETTACOLO DI VINCENZO ARNONE IN COLLABORAZIONE CON IL LABORATORIO PERCRO DELL’ISTITUTO TECIP DELLA SCUOLA SANT’ANNA

Data pubblicazione: 09.02.2020
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In occasione della Festa della Toscana 2019, organizzata dalla Presidenza del Consiglio Regionale, in collaborazione con il Comune di Firenze, sabato 15 febbraio alle ore 20.45 in Sala d’Arme di Palazzo Vecchio, a Firenze, è in programma in prima nazionale, l’atto unico intitolato “L’ultimo viaggio di Leonardo”.

L’Accademia Teatrale di Firenze - Centro Culturale di Teatro, diretta da Pietro Bartolini, prosegue le celebrazioni per i 500 anni dalla morte del Genio di Vinci con questo lavoro, alla cui preparazione ha partecipato anche il Laboratorio di Robotica Percettiva (Percro) dell’Istituto di Tecnologie della Comunicazione, dell’Informazione e della Percezione (TeCIP) della Scuola Superiore Sant’Anna. Le immagini in multiproiezione sono realizzate infatti in collaborazione con il team di Massimo Bergamasco, che da anni conduce ricerche sulle tecnologie digitali e sul loro utilizzo in campo culturale, tra cui quella della realtà virtuale immersiva applicata alla pedagogia teatrale e alle arti performative.

La rappresentazione si inserisce nel quadro storico del primo ventennio del Cinquecento, quando nella Firenze dei Medici, ma anche in tutta la Toscana, si respirava nell’aria un forte anelito al cambiamento, all’innovazione e all’affermazione di quei valori, tipicamente umanistici e rinascimentali, che poi presero definitivamente piede nei decenni successivi. Lo spettacolo si sofferma per lo più sul viaggio che Leonardo intraprese nel 1516 verso Amboise, in Francia, dove rimase fino alla morte, sopravvenuta il 2 maggio 1519, all’età di 67 anni. Sono dunque gli ultimi tre anni della sua vita, in cui l’autore del testo, tra storia e fantasia, lo porta a rievocare le vicende da lui vissute a Firenze, Milano e Roma, sempre con la risoluta volontà di inventare, di dare agli uomini del suo tempo maggiori mezzi per una vita migliore.

La narrazione comincia con un passaggio tratto da “Le Vite” di Giorgio Vasari e prosegue avvalendosi di personaggi di contorno dalla fresca umanità e dalla bontà spontanea e generosa, che vedono in un Leonardo ormai vecchio e malato l’ultimo atto di un genio che sfiorisce, ma che lascia un’eredità immensa al mondo delle scienze e delle arti, di chi persegue il progresso, i diritti umani e il miglioramento morale. Una particolare attenzione merita il personaggio Genoveffa, (interpretata dall'attrice Claudia Bartolini), l’anziana che accudisce Leonardo e i suoi amici-discepoli: una donna umile che con il suo buon senso e le sue intuizioni ottiene la stima del genio di Vinci.

Nella parte del protagonista l’attore Franco Ignesti, le scenografie sono affidate a Tiziana Acomanni e l’organizzazione a Ludovica Sanalitro. L’autore Vincenzo Arnone ha presentato con la stessa compagnia, nelle edizioni precedenti della “Festa della Toscana”, altre sue opere teatrali dedicate rispettivamente a Savonarola e a Michelangelo.