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  • Istituto di BioRobotica

Sensori indossabili, la neurologia dell’Ospedale Apuane, la Scuola Sant’Anna di Pisa e l'Istituto di Fisiologia Clinica (CNR di Pisa) uniti nel progetto OLIMPIA per la diagnosi precoce della malattia di Parkinson e l’ottimizzazione della terapia

Data pubblicazione: 02.03.2023
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OLIMPIA è un progetto di ricerca finanziato dalla regione Toscana, incentrato sullo sviluppo di sensori indossabili per l’analisi del movimento, per mezzo dei quali contribuire a individuare soggetti in fase preclinica della malattia di Parkinson, ed effettuare un più fine monitoraggio dei pazienti in fase di evidenza clinica della malattia con ricadute in termini di un miglior controllo dei disturbi motori. Il progetto prevede inoltre lo sviluppo di un kit sensorizzato per essere utilizzato a domicilio. Nel corso del progetto OLIMPIA i pazienti effettueranno delle prove di automonitoraggio a casa, con invio delle rilevazioni motorie al centro neurologico.
Sabato 4 marzo, presso il Teatro dei Fratelli delle Scuole Cristiane – Via Eugenio Chiesa 64, Massa, si terrà un convegno dove verrà presentato lo studio OLIMPIA e i risultati ottenuti, che serviranno per proporre un nuovo modello di servizio sanitario accessibile e diffuso basato sull'innovazione tecnologica e la telemedicina.


I partner del progetto

OLIMPIA vede la collaborazione tra U.O. di Neurologia dell’Ospedale Apuane di Massa (OA), l’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e l’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR di Pisa (IFC-CNR). Parteciperanno inoltre i seguenti centri: Clinica Neurologica 1 AOU Careggi, Firenze; U.O. di Neurologia Ospedale Santa Maria Annunziata AUSL Toscana Centro; Clinica Neurologica Università di Palermo; U.O. Neurologia IRCCS Istituto Auxologico Italiano - Ospedale San Luca Milano; Dipartimento di Scienze Neuro-Motorie e Biomedicali Alma Mater Studiorum - Ospedale Bellaria -Università di Bologna; IRCCS Fondazione Don Carlo Gnocchi Firenze.


Sensori indossabili per la diagnosi precoce del Parkinson

I sensori indossabili sono ergonomici e superleggeri ed effettuano una misura quantitativa ed oggettiva del movimento degli arti superiori, inferiori e della marcia. Il progetto OLIMPIA richiede l’integrazione di contenuti clinici, bioingegneristici e statistico-epidemiologici. 
La progettazione e sviluppo dei sensori indossabili e degli algoritmi intelligenti di calcolo si basa su anni di ricerca del gruppo di ricerca del Prof. Filippo Cavallo dell'Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant'Anna, che riveste il ruolo di coordinatore del progetto Olimpia e promotore dello studio. Le analisi statistiche dei dati sono affidate all’IFC-CNR, in particolare dott. Stefano Salvadori. Il Dott. Carlo Maremmani della U.O. di Neurologia dell’OA è lo sperimentatore clinico principale dello studio OLIMPIA.

Il Dott. Carlo Maremmani ricorda alcune caratteristiche della malattia di Parkinson - è una delle più frequenti malattie neurodegenerative. Ne sono affette circa l’1.5% delle persone sopra i 65 anni e seppure più raramente può colpire soggetti anche al di sotto dei 50 anni. Ad oggi la malattia viene diagnosticata quando il processo patologico è già iniziato da circa 10-15 anni a livello del sistema nervoso. Durante quegli anni la malattia è presente ma è silente dal punto di vista motorio, mentre invece si manifesta con disturbi come la riduzione dell’olfatto, la stipsi, un disturbo del sonno caratterizzato da movimenti bruschi, soprattutto di aggressione e difesa, sonniloquio e/o grida.
Solo dopo anni il processo neuropatologico intacca alcune zone della motricità. Tuttavia, inizialmente il disturbo motorio è subclinico e può essere rilevato con misurazioni periodiche della motricità effettuate con sensori indossabili. In questo modo possono essere individuati soggetti malati ma in fase subclinica di malattia.
Dopo anni la motricità diviene grossolanamente alterata e divengono evidenti all’osservazione tradizionale i sintomi motori: tremore degli arti, rallentamento motorio ed aumento plastico del tono muscolare. Ad oggi è a questo punto che viene fatta la diagnosi, ma sono stati persi 10-15 anni di potenziale trattamento farmacologico.

Uno degli obbiettivi del mondo scientifico è quello di riuscire a diagnosticare e curare la malattia di Parkinson sino dal vero inizio del processo patologico. Ciò permetterà di intraprendere le terapie molti anni prima di quanto avviene adesso, con possibilità superiori di successo.

Da 10 anni la U.O. di Neurologia di Massa, l’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa ed IFC-CNR, hanno unito le forze per combattere la malattia di Parkinson.
I sensori wireless indossabili misurano le caratteristiche cinematiche dei movimenti degli arti e del corpo. Tali sensori, applicati a soggetti con riduzione della funzione olfattiva individuati con un test specifico, in una indagine preliminare hanno mostrato la capacità di individuare la malattia di Parkinson in fase preclinica.

I sensori possono inoltre trovare campo di applicazione per monitorare nel tempo il progredire della malattia di Parkinson e per ottimizzare la terapia antiparkinsoniana.